Un pesce per nutrire una famiglia

Spesso un pesce che finisce in padella ha fatto un lungo viaggio attraverso molte mani, comprese, in molti casi, quelle di pescatori costieri di Paesi in via di sviluppo.

Nel menù del tuo ristorante preferito magari troverai, presentato in maniera raffinata, il tonno fritto in padella con semi di sesamo. Ma sappiamo veramente quello che mangiamo? Sappiamo da dove arriva il pesce e come è stato pescato? Sappiamo che tipo di pesce è? Se si tratta di tonno pinna gialla o, addirittura, di un tonno rosso del Pacifico, specie a grave rischio di estinzione?

Forse si tratta di tonno proveniente da grandi zone di pesca industriale, catturato con reti a circuizione dotate di Fad (Sistemi di aggregazione per pesci) o palangari dotati di migliaia di ami. Pratiche che generano una quantità enorme di bycatch, la cattura accidentale.

O forse si tratta di tonno pescato da pescatori di piccola scala, con barche tradizionali nella zona costiera delle Filippine, impiegando lenze a mano in acque profonde per assicurarsi che siano solo i pesci grandi e maturi, ossia pesci che si sono già riprodotti, a prendere l’esca. Con questo tipo di pesca, i livelli di bycatch sono bassissimi[1].

Sì, le nostre scelte di acquisto e consumo hanno conseguenze di vasta portata. La vita di 120 milioni di persone, il cui reddito dipende direttamente dalla pesca, conta su oceani sani e integri con quantità sufficienti di pesci. La maggior parte di esse, il 97%, vive in Paesi in via di sviluppo[2]. Inoltre, sovrasfruttare i mari significa derubare 800 milioni di persone dei propri mezzi di sostentamento. Non solo persone che lavorano in zone di pesca, ma anche quelle che praticano mestieri che hanno a che fare con la pesca[3].

Tuttavia, se scegliamo di consumare pesce procurato in modo sostenibile, riusciamo anche a nutrire intere famiglie. In altre parole, quello che mangiamo qui potrà, potenzialmente, avere un effetto sulla vita di un pescatore, uomo o donna, che, a migliaia di chilometri di distanza, sale su una barca e getta la propria lenza nella speranza di poter dare una vita migliore a sé e alla sua famiglia.

Scegliendo pesce procurato in modo sostenibile, abbiamo l’opportunità di influire direttamente sulle condizioni di vita di persone all’altra estremità della filiera. Comprando pesce e prodotti ittici procurati in modo sostenibile, diamo alle persone impegnate nella filiera (cattura, acquacultura, trasformazione, trasporto, vendita) l’occasione di guadagnare un reddito a lungo termine.

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[1] Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO). Bycatch in small-scale tuna fisheries: A global study. Rome, 2011. Page 32.

http://www.fao.org/docrep/014/i2175e/i2175e00.pdf

[2] The World Bank. Hidden Harvest: The Global Contribution of Capture Fisheries. Washington. Page XI; https://openknowledge.worldbank.org/bitstream/handle/10986/11873/664690ESW0P1210120HiddenHarvest0web.pdf?sequence=1

[3] HLPE, 2014. Sustainable fisheries and aquaculture for food security and nutrition. A report by the High Level Panel of Experts on Food Security and Nutrition of the Committee on World Food Security, Rome 2014. Page 34. http://www.fao.org/3/a-i3844e.pdf